Vuole il Toro a vita, Kamil Glik. Il capitano granata non fatica ad ammetterlo anche adesso. “La mia priorità è il Toro, la mia prima scelta è il Toro”: parole che non lasciano spazio a dubbi, pur in una fase in cui incide anche il gioco delle parti, tanto da lasciare aperta – almeno a parole – anche la porta di un improbabile addio.

 

Glik, non è un segreto, aspetta segnali da parte di Urbano Cairo: ha atteso vanamente a fine campionato (“conto di sedermi ad un tavolo con il presidente e di parlare di futuro davanti ad un caffè” disse a metà maggio), aspetta con ansia anche adesso. Tanto da aprire, eventualmente, anche ad un futuro lontano da Torino ma con una volontà incontrovertibile, quella che vuole – vorrebbe – il granata nel suo destino. Logico che un difensore come Glik che si è imposto fra i big a livello continentale sia corteggiato in Italia e fuori.

 

Chiacchiere, però, almeno per il momento, perché i desideri del polacco sono palesi: “Se un giorno dovessi andar via, quello sarebbe un brutto giorno” è il Glik-pensiero, dichiarazione d’amore che travalica i colori calcistici per coinvolgere anche una città in cui si trova perfettamente a proprio agio. E dunque? Dunque ci sarà da aspettare ancora qualche giorno, magari qualche settimana, al massimo un paio di mesi e tutto si risolverà. I prodromi della soluzione potrebbe fornirli direttamente Cairo quando salirà a Bormio: qualche parola, una stretta di mano guardandosi negli occhi per accantonare ogni preoccupazione.

 

E poi a settembre, senza fretta, ci si potrebbe sedere al tavolo e formalizzare quella soluzione (prolungamento e adeguamento) che tutti vogliono. Anche perché Glik ha un sogno che adesso segreto non è più: “Mi piacerebbe un giorno comparisse anche il mio nome sulla terza maglia del Toro accanto ai grandi che hanno scritto pagine importanti della storia di questo club”. Per riuscirci c’è un solo modo: prolungare il matrimonio granata anche oltre il 30 giugno 2017. Intanto, Glik si allena a Bormio, avendo rinunciato anche al supplemento di vacanze che, a detta sua, “non mi pesava particolarmente“. Un segno di amore notevole verso il Toro e verso tutto l’ambiente. Il capitano è di nuovo pronto a guidare il gruppo, sperando di riuscire a trovare un accordo con il Toro. Scenario tutt’altro che impossibile, e che può, presto, trasformarsi in fatto concreto.

 


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